Fondamenti pedagogici
L’incontro fra la Scuola e Coop sta nelle più avanzate proposte della pedagogia degli anni ’70: la Pedagogia popolare, teorizzata e praticata da Visalberghi, Laporta, De Bartolomeis, Frabboni, Ciari, Malaguzzi, Lodi. Al cuore di questa visione stanno le riflessioni sulla democrazia scolastica e sulla qualità dell’istruzione, sul rapporto tra scuola ed extra-scuola, sulla cittadinanza consapevole, attiva e solidaristica.
Si può dire che quello fra la Scuola e Coop è stato, negli anni, un processo di co-evoluzione, in cui ciascuno ha offerto la parte migliore di sé, all’interno dei propri compiti istituzionali o statutari. Tra gli anni ’70 e ’80, nelle città industriali dell’Italia del Nord e del Centro, le spinte sociali (a creare un tempo-scuola lungo per garantire sì le esigenze delle famiglie ma soprattutto ricco di contenuti e metodi partecipativi) portano all’istituzione della scuola a tempo pieno. Questa scuola si apre al territorio, per farne luogo di esplorazione e ricerca: scuola ed extra-scuola si incontrano.
Tutti i luoghi e le strutture potenzialmente educativi del territorio, allora, diventano strumenti di analisi e studio al pari dei libri di testo: tra questi, il supermercato.
Forte del capillare rapporto col territorio e della propria socialità, Coop è la prima impresa italiana a scoprire e ad ascoltare il bisogno di apertura delle scuole alle risorse educative del territorio e la 2 valenza pedagogica del consumo. Mettendo le proprie competenze al servizio della scuola, anche il supermercato acquista una valenza educativa.
Ciò spiega come il modello dell’Educazione al consumo consapevole Coop si diffonde, in quegli anni, e mette radici in molte realtà scolastiche italiane. Le spinte innovative che arrivano da scuole, enti locali e associazioni portano i pedagogisti più avanzati a parlare di un sistema formativo allargato o integrato. Nasce da lì una collaborazione più continuativa e la necessità di progettare con gli insegnanti i percorsi più adatti a bisogni e interessi dei ragazzi. In ciascun territorio l’ascolto dei bisogni e delle idee è lo spunto per progettare percorsi e materiali didattici, seminari e corsi di formazione per insegnanti e genitori, laboratori, mostre di documentazione e per mettere a disposizione spazi e personale per queste attività.
Il maestro Mario Lodi ne “L’educazione del giovane consumatore” del 1986 scrive: “nella nostra società consumistica siamo tutti consumatori, compresi i ragazzi, e il consumo è legato a bisogni non solo materiali. Il cibo, la moda, la musica, il benessere fisico, la salute sono componenti essenziali, insieme agli affetti, della vita. Per i ragazzi soprattutto e per noi. Parlare di queste cose significa portare la vita a scuola, partire da un interesse reale, concreto e continuativo. Un interesse che ha in ogni materia un particolare aspetto ma che va al di là delle discipline, come ogni problema vitale, quando lo si scopre tale.”
L’idea di fondo di tutte le proposte educative Coop resta quella che considera il consumo come processo formativo attraverso cui il bambino e l’adulto esplorano e imparano, grazie a cui si entra in relazione con luoghi, spazi e persone che contribuiscono alla definizione della propria identità. Imparare a consumare, dunque, significa imparare a diventare consapevoli delle proprie scelte, valutarne l’impatto ambientale e sociale, orientarsi con spirito critico e acquisire competenze di cittadinanza attiva e responsabile.
Stefano Oliviero, storico dell’educazione, nella guida Saperecoop del 2017-18 afferma: “Lavorare, oggi, con i consumi nel campo educativo e scolastico, oltre a misurarsi con la loro natura complessa, tuttavia comporta anzitutto una profonda riflessione sulla valenza formativa del consumare. Per essere capaci di affrontare le sfide e i problemi enormi di sostenibilità che abbiamo e che avremo in un futuro non troppo lontano non possiamo insomma fare a meno di abbandonare i pregiudizi morali e ideologici e capire a fondo come i consumi determinano e hanno determinato il nostro presente, capire quindi che consumare è un vero e proprio processo formativo”.
Una questione di metodo
La qualità della proposta educativa di Coop si deve soprattutto al metodo euristico-partecipativo, rispettoso delle specifiche fasce scolari e adeguato al conseguimento degli obiettivi educativi.
E io cosa posso fare? Questa è la domanda che sta dentro a ognuna delle proposte educative di Coop che sottolinea la componente di esperienza concreta e diretta, di gruppo e individuale, del progetto.
Conosco, mi informo, scelgo, modifico i miei comportamenti! Questo è il processo che si attiva nella costruzione di consapevolezza e che mira a sviluppare competenze – in chiave europea, di cittadinanza, disciplinari e trasversali – intese come capacità di usare le conoscenze per affrontare problemi. Negli anni i cambiamenti nei temi e nei contenuti sono stati molteplici, per ascoltare e dare risposte alle esigenze che maturavano nella società e nella scuola, ma da un punto di vista metodologico, gli elementi originali e fecondi già presenti nelle Giornate dei giovani consumatori sono rimasti invariati: l’animazione e il supermercato.
Le animazioni sono attività formative strutturate (due o più incontri a scuola e nel supermercato), che permettono a bambini e ragazzi di interagire tra loro, con gli adulti e con l’ambiente, in situazioni di coinvolgimento operativo. Non si tratta di lezioni frontali, ma di veri e propri laboratori all’interno dei quali animatori ed educatori esperti (nella maggior parte organizzati in cooperative sociali operanti da anni nel settore educativo, formativo e socio culturale e formati da Coop sui contenuti e sulle metodologie) guidano i bambini e ragazzi a fare esperienze, scoperte, incontrare problemi, esprimere dubbi e formulare domande. Strategie esperienziali e partecipative, didattica cooperativa, giochi di ruolo, dibattiti e animazioni sono gli elementi che caratterizzano la relazione con i bambini e i ragazzi, stimolando curiosità, coinvolgimento e responsabilità. Si utilizzano linguaggi, strumenti e approcci a loro misura, coniugando analogico e digitale e non si prescinde dall’uso della tecnologia che genera connessioni e opportunità educative. L’animazione non vuole dare risposte precostituite, ma stimolare attenzione e suscitare dubbi e domande; un metodo di lavoro in cui le domande contano quanto le risposte; è la riscoperta del “fare” in una scuola ancora basata sul “dire”. “Mi piace l’idea che dobbiamo educare i giovani e noi stessi a capire il valore delle cose che ci stanno intorno, delle persone che hanno contribuito a costruirle, delle storie che hanno portato alla nostra complessiva situazione di benessere, delle vite che ci sono dietro a ciascuno dei beni che utilizziamo. Capire il valore delle cose è imparare a gustare la vita” dichiara il pedagogista Pietro Lucisano in un intervista del 2009 e Valter Baruzzi, pedagogista, ne Il Salvaidee. Educare al 4 consumo consapevole guida 2006-2007 afferma: “Per educare i ragazzi a divenire consumatori consapevoli credo sia opportuno quindi puntare a promuovere la capacità di imparare a imparare e di saper predisporre chiavi e criteri di interpretazione”. Una caratteristica originale dell’esperienza Coop è l’uso dei propri punti vendita messi a disposizione dei ragazzi come luoghi reali del territorio esterno alla scuola (l’“extra-scuola”). Il luogo per eccellenza del consumo, il supermercato, offre occasioni reali di riflessione ed esperienza, utili per osservare e moltiplicare i punti di vista su alimentazione e sicurezza, economia e pubblicità, interdipendenza e sviluppo sostenibile: vie indispensabili per costruire la propria identità di consumatori informati e cittadini consapevoli. Sul piano metodologico i punti di vendita Coop possono essere considerati veri e propri laboratori didattici: luoghi di confronto tra stili di vita, di incontri intergenerazionali, di scambio e socializzazione. L’uscita dalla scuola al territorio e il ritorno in aula fanno del supermercato un luogo speciale, un laboratorio didattico, stimolatore di curiosità, dubbi e domande all’interno del quale i bambini e i ragazzi continuano a tenere il contatto con le merci e con il mondo dei consumi attraverso delle modalità ludiche e partecipative. Questa possibilità permette di vedere dentro la scatola, di vedere quello che non c’è scritto, di capire e di svelare tutto quello che compone il percorso produttivo e le modalità di consumo di ogni merce. Per il pedagogista Loris Malaguzzi: «Il supermercato è una cosa che è dentro il territorio conoscitivo e di esperienza diretta dei bambini e delle famiglie. Poi è una cosa vera del nostro tempo, una moltiplicazione per cento dei negozi sotto casa, un sottrattore benefico di tempi che ci mancano, un offerente che ci mette tutto a disposizione a prezzo di calmiere, una bengodi di scienza e di consumo… Grande oggetto, perfettamente incluso nella logica dei grandi oggetti, che partecipano alle mutazioni di struttura mercantile e di cultura, il supermercato, a pieno titolo, entra nel glossario conoscitivo e didattico dei bambini. Credo sia questo un fatto di grande rilevanza. Non tanto perché i bambini accedono alle realtà del mondo. Quanto perché è, in questo caso, il mondo che li aiuta ad entrarvi accettando e agevolando tutte le regole del gioco, compreso quello di rendere pubblici i modi e le qualità dell’esperienza». E da un punto di vista storico “quella dei supermercati è valutata come una storia di molteplici relazioni educative intercorse fra persone e fra oggetti e persone con sfumature e declinazioni mutevoli nel corso degli anni anche nella loro portata pedagogica” afferma Stefano Oliviero nell’articolo Il supermercato e l’educazione al consumo in Italia.
Coop e Scuola: le affinità elettive
Le attività di educazione al consumo consapevole hanno accompagnato la Scuola nelle sue trasformazioni storiche: dall’apertura al territorio e dall’espandersi del tempo pieno degli anni ’70 alle riforme organizzative e dei programmi degli anni ’80 fino alla scuola dell’autonomia degli anni 2000 e della pandemia da Covid-19 del 2020. L’attività si è concretizzata in un continuo intreccio di iniziative locali e nazionali in un contesto ricco di rapporti con i soci, i consumatori e la società civile, sperimentando sempre più spesso attività che vanno oltre l’animazione, oppure progetti in cui l’animazione rappresenta solo una parte di intervento. Il rapporto di Coop con la scuola si declina sempre più spesso in un insieme di azioni, iniziative, relazioni, di cui l’offerta educativa fino ad oggi strutturata rappresenta una parte. La direzione della proposta educativa di Coop è, da 40 anni, quella che oggi è all’attenzione del mondo: l’Agenda 2030 ONU per lo Sviluppo Sostenibile. Inoltre, è una proposta educativa di particolare attualità perché fortemente coerente con i tre assi che costituiscono gli obiettivi di apprendimento indicati nelle Linee guida per l’insegnamento dell’Educazione civica emanate dal Ministero dell’Istruzione: lo studio della Costituzione, per formare cittadini responsabili e attivi che partecipino pienamente e con consapevolezza alla vita civica, culturale e sociale della loro comunità; lo sviluppo sostenibile per affermare una visione integrata delle diverse dimensioni dello sviluppo non solo ambientale ma anche economico e sociale; la cittadinanza digitale per un uso responsabile, sostenibile e critico delle tecnologie digitali. Si tratta di occasioni e opportunità di contatto per promuovere i valori dell’agire cooperativo. E le ragioni dell’incontro proficuo tra Coop e la scuola risiedono in alcuni valori comuni: “per il contributo che entrambe offrono alla formazione ai saperi di responsabilità e cittadinanza, cioè nel promuovere consapevolezza, autogoverno, sviluppo equo e solidale” (Giancarlo Cerini nella guida nazionale delle proposte educative del 2000). Coop con i negozi non vende solo “scatolette” e distribuisce merci e prodotti, ma anche saperi, cultura e legalità. Fuori dai negozi crea una circolarità di comunicazione tra soci, famiglie, cittadini e dà supporto al territorio leggendone i bisogni e promuovendo iniziative in collaborazione con Enti locali, Terzo Settore e Istituzioni, tra cui la Scuola, con i quali condivide progetti e intenti.
I riconoscimenti istituzionali
L’intervento educativo di Coop raccoglie un patrimonio di competenze e sensibilità pedagogiche che ha fatto “scuola”, riconosciuto dal Ministero dell’Istruzione a partire dal primo protocollo d’intesa siglato nel 1999 e poi rinnovato nel 2007 e nel 2010. 6 In uno studio comparato realizzato nel 2002 dall’Istituto tedesco per l’infanzia (Pubblicità e consumi sui banchi di scuola. Studi e esperienze in Gran Bretagna, Francia, Italia, Stati Uniti e Germania a cura del Deutsches Jugendinstitut – Franco Angeli, Milano 2002), il ricercatore tedesco Heinz Hengst rileva l’unicità dell’esperienza Coop in Europa. Infatti, in altri Paesi l’educazione ai consumi è inserita nei programmi scolastici, mentre in Italia è una materia “aggiuntiva” o “trasversale”. Il modello di Coop è caratteristico per i contenuti e la metodologia, ma anche per il modo in cui gli argomenti sono entrati nel sistema scolastico dall’esterno per poi mettervi radici: “Le risorse e le competenze (progetti, materiali didattici, spazi e personale) messe a disposizione di scuole e insegnanti da questa organizzazione hanno contribuito in modo decisivo all’affermarsi del modello di Educazione al consumo consapevole verso la fine degli anni ’90”.
Coop ha fatto parte del Comitato Tecnico Scientifico “Scuola e cibo” costituito dal MIUR che nell’ottobre 2011 ha redatto le Linee guida per l’educazione alimentare nella scuola italiana che avevano come obiettivo quello di fornire alcuni orientamenti innovativi in materia di educazione alimentare valorizzando, al contempo, quanto autonomamente è stato realizzato e capitalizzato nella Scuola sul tema.
Coop è stato uno dei membri del Comitato Tecnico Scientifico “EXPOSCUOLA2015” che ha emanato le linee d’indirizzo “La scuola italiana per Expo 2015” riconoscendo la Scuola come luogo d’elezione ove sollecitare, con appropriate azioni, studenti, docenti e famiglie sui valori e sulla conoscenza di diritti-doveri verso il cibo e verso l’ambiente visti in prospettiva sociale economica e culturale.
Nell’aula del futuro in EXPO Milano 2015, 11.000 bambini e ragazzi sono stati protagonisti delle attività di Educazione al Consumo Consapevole realizzate all’interno dell’aula del futuro allestita nel Future Food District accanto al Supermercato del Futuro progettato, realizzato e gestito da Coop.
Alcuni dati
Ogni anno Coop coinvolge 230.000 bambini e ragazzi; 10.000 insegnanti; 2.700 scuole di ogni Ordine e grado in oltre 1.000 Comuni; 250 animatori/educatori offrendo gratuitamente circa 6.000 attività tra animazioni, laboratori, progetti speciali, seminari formativi e concorsi.
Negli ultimi quindici anni (fonte Rapporti Sociali Coop dal 2004 al 2018) Coop ha coinvolto 3,6 milioni di giovani, 205.000 insegnanti, 162.000 classi, utilizzando anche una rete di Centri di Educazione al Consumo gestiti in tutta Italia dalle cooperative associate.
Bibliografia
INOLTRE
Dal 2015 Coop sostiene materialmente la Scuola con la campagna Coop per la scuola fornendo materiali didattici e informatici e tanti altri articoli contenuti in un apposito catalogo premi che le scuole richiedono gratuitamente grazie alla donazione di buoni raccolti da parte dei soci e clienti Coop con programmi di collezionamento. Nelle ultime due edizioni nazionali Coop ha coinvolto più di 22.290 scuole (è l’iniziativa attivata dalla GDO a favore della scuola con il più alto numero di adesioni mai raggiunte) e donato 98.496 premi per un valore di 18,7 milioni di euro. L’edizione 2020, in pieno lockdown e con la scuola in DAD, si è arricchita del progetto Didattic@Insieme: un ciclo di eventi formativi online (costruito in collaborazione con l’Università di Firenze e con partner di Google for Education) per accompagnare insegnanti, educatori, famiglie, adolescenti e bambini in una duplice direzione: la prima ha riguardato lo sviluppo di competenze digitali funzionali ad un uso responsabile, sostenibile e critico delle tecnologie digitali; la seconda si è focalizzata sulle conoscenze metodologiche e strumentali per un impiego delle tecnologie digitali a supporto dei processi di insegnamento e apprendimento, fuori e dentro le aule scolastiche. Ai webinar, completamente gratuiti, hanno partecipato complessivamente 12.119 docenti. Apposite pillole multimediali e testimonianze di buone pratiche di didattica digitale hanno consentito un approfondimento delle singole tematiche. Tali contenuti sono tuttora disponibili nello scaffale digitale del sito Saperecoop.
Il ciclo di eventi formativi Didattic@insieme gratuiti per i docenti accompagna anche l’edizione 2021 (in corso fino al 1 dicembre) della campagna Coop per la scuola con un programma realizzato in collaborazione con il maestro Ugo Nespolo che si prefigge di suscitare un interesse nuovo e attuale nei confronti dell’arte e del valore educativo della scoperta del territorio.
INFINE
A settembre 2017 è stato avviato il progetto “ViviSmart” promosso e realizzato dall’alleanza Barilla Coop e Danone con l’obiettivo di riavvicinare la popolazione italiana alle buone abitudini della dieta mediterranea attraverso una serie di iniziative di edutainment e con un approccio multifattoriale. Sono stati realizzati 2 progetti pilota: da ottobre 2017 a maggio 2018 il primo e da febbraio a maggio 2019 il secondo che hanno coinvolto 4 città (Milano, Genova, Parma e Bari), 20 medici di medicina generale, 17 scuole, 120 insegnanti, 106 classi, 2.275 bambini e famiglie, per oltre 29.575 ore di attività con i bambini del 2° ciclo della scuola primaria. Sull’efficacia della campagna a scuola è stata fatta una ricerca sviluppata dall’Università LUMSA (insieme alle università di Napoli Parthenope e Roma Tre) da cui è emersa una maggiore consapevolezza delle famiglie sulle più corrette abitudini alimentari e uno stile di vita più sano insieme a un incremento delle competenze dei bambini su cosa e quanto mangiare e sull’importanza dell’attività fisica. Questo progetto è proposto su scala nazionale e in formato digitale dallo scorso mese di marzo 2021. Informazioni e approfondimenti su www.scuolachannel.it/vivismart.